Ultimamente mi è capitato diverse volte di imbattermi in NAS guasti.
Le unità hanno smesso di funzionare da un giorno all’altro. Impossibile riavviarle (neppure con le varie modalità di recupero) ed accedere ai dati salvati.
Ovviamente in tutti i casi contenevano dati preziosissimi per i proprietari. In maniera altrettanto ovvia i proprietari non avevano effettuato alte copie di questi dati perché …tanto c’è il RAID!.
Ebbene il RAID è una bellissima invenzione che aggiunge un livello di sicurezza in più ai backup, ma non è in grado di ovviare alla necessità di avere sempre copie multiple dei vostri dati.
In caso di fail totale del dispositivo i vostri preziosi files saranno persi per sempre se non li avete salvati altrove.
Fortunatamente nei casi che mi sono stati sottoposti i dischi erano ancora integri o lo erano in quantità sufficiente da poter recuperare tutti (o quasi i dati).Continue reading »
Nell’articolo precedente abbiamo visto il modo d organizzare i filesystem delle VM come volumi LVM.
Ora vedremo come questo renda possibile effettuare backup a caldo delle VM in esecuzione.
Per effettuare un backup sarà sufficiente:
effettuare uno snapshot del volume
convertire lo snapshot in un immagine compressa
rimuovere lo snapshot
Ecco un semplicissimo script nel quale a dire il vero non sono implementati controlli sui parametri passati, ma che ha l’indubbio vantaggio di funzionare perfettamente:Continue reading »
La virtualizzazione presenta numerosi vantaggi legati alla condivisione delle risorse fisiche.
Memoria, potenza di calcolo, storage, networking possono essere condivisi da più macchine virtuali andando a sfruttare in maniera ottimale quanto messo a disposizione dal server su cui è in esecuzione l’hypervisor.
A livello di networking la configurazione base prevede che una singola scheda di rete sia condivisa da più server logici.Continue reading »
Nel nostro paese l’archiviazione elettronica dei documenti è poco praticata.
Quando si cerca di introdurre un sistema documentale spesso ci si scontra, a tutti i livelli, con resistenze di vario genere.
Nella mia esperienza, una volta risolti i problemi a livello di direzione (essenzialmente legati ai costi ed ai benefici non immediati :-)) si arriva alla fase più critica: convincere gli operatori dell’utilità della soluzione proposta.
Tentare di imporre certe scelte è quasi sempre deleterio, meglio convincere. Ma sono necessari argomenti veramente validi!
La barriera principale è solitamente legata al lavoro extra necessario per l’acquisizione ottica del documento e la corretta catalogazione nel documentale. In mancanza di benefici Continue reading »
Tutti gli amministratori di sistema sanno qual’è la funzione del paging (swapspace).
Nato come metodo di protezione negli anni in cui la RAM era una risorsa preziosissima sui sistemi server, ha cambiato via via connotazione, diventando uno strumento di ottimizzazione delle prestazioni.
Forsenontuttisannoche i sistemi LINUX usano una politica molto aggressiva nel tentativo di ottimizzare le risorse disponibili. Ogni risorsa non utilizzata è considerata uno spreco.
Se osservate l’occupazione di RAM in un sistema LINUX, vi accorgerete che la memoria libera è sempre poca. In effetti la memoria non utilizzata è considerata dal kernel come uno spreco e, come tale, va evitato. Per questo motivo viene impiegata come cache/buffer per aumentare le prestazioni di lettura/scrittura dello storage.
Nei kernel della serie 2.6 questo concetto si spinge oltre: non solo viene utilizzata la RAM libera, ma il sistema cerca di ottenerne altra con una politica molto aggressiva.
Tale politica consiste nel mandare in paging nella memoria virtuale alcune parti di memoria non utilizzate di recente come quella dei processi in “idle” cioè che pur essendo in esecuzione, non stanno impegnando la CPU di sistema. In questo modo si può riutilizzare la memoria precedentemente allocata per incrementare le prestazioni complessive della macchina.
L’aggressività è regolabile attraverso il parametro swappiness del kernel. La wikipedia (verificate il link precedente) riporta l’informazione errata che con un valore zero il sistema si comporta in maniera assolutamente rispettosa dei processi in idle, utilizzando il paging solo in caso di reale necessità per evitare l'”out of memory”.
Non è così. Purtroppo impostando a zero tale parametro, il sistema continua a swappare alcuni programmi im esecuzione.
Infatti il kernel calcola in questo modo la tendenza ad utilizzare lo swapping:
Come vedete il terzo parametro vm_swappiness azzerato non è sufficiente ad annullare la tendenza nella formula. Se la tendenza raggiunge un valore > 100 il kernel reclamerà memoria dai processi in esecuzione. Il primo parametro mapped_ratio indica la percentuale di memoria mappata, il secondo distress misura la difficoltà del kernel nel liberare memoria. Quando il kernel decide di reclamare memoria la distress sarà zero, se ci saranno successivi tentativi il valore si eleverà progressivamente fino a 100.
Come dobbiamo fare se abbiamo la necessità di inibire l’uso dello swapping se non in caso di memoria di sistema effettivamente scarsa?
Purtroppo non c’è alcun modo. Googlando su internet troverete un sacco di persone che hanno posto la stessa domanda.
La risposta standard di alcuni individui piuttosto saccenti è del tipo “Pretendete di sapere come va utilizzata la memoria meglio di chi ha scritto il kernel del vostro sistema? Lasciate che il vostro sistema si gestisca da solo e lo farà per il meglio!”.
Tali risposte sono a mio avviso di una cecità clamorosa. Non metto in dubbio l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori del nostro kernel preferito.
In linea di massima il sistema fa un ottimo lavoro per sfruttare al massimo le risorse, ma non si può generalizzare.
Vi espongo un caso concreto per il quale la scelta del kernel di swappare i processi non è assolutamente una buona idea.
Siamo su un server che funge da hypervisor KVM con macchine virtuali poco attive e parametro swappiness=0.
Con riferimento al precedente articolo, ecco qual’era la situazione durante l’esportazione delle immagini delle macchine virtuali:
A fronte di una quantità esorbitante di memoria libera di cui una parte utilizzata per la cache, abbiamo uno swapfile che è cresciuto fino a oltre 1,5GB.
Alcuni processi in esecuzione sono stati “paginati” nella memoria virtuale.
Quali? Purtroppo la scelta del kernel è caduta su……. le macchine virtuali in esecuzione!
Ho potuto verificarlo lanciando il comando smem.
Ecco quali erano i processi che utilizzavano lo swap:
Effettivamente erano processi che non stavano lavorando molto.
Ma una di queste macchine virtuali contiene il server su cui gira questo blog. Una macchina virtuale con la memoria swapping ha prestazioni talmente scarse da essere assolutamente inutilizzabile! Infatti, tentando di collegarsi via web al sito in quel momento, il browser andava in timeout.
Quindi, pur non pretendendo di di sapere come deve essere impiegata la RAM meglio di chi sviluppa il kernel, vorrei che, almeno in alcuni casi particolari, fosse possibile evitare il paging in virtuale di alcuni processi o, al limite, imporre al kernel di utilizzare lo swapspace solo in caso di critica mancanza di memoria.
Purtroppo non mi risulta che sia possibile configurare il sistema con le caratteristiche di cui sopra, quindi ho dovuto ricorrere ad una soluzione molto pericolosa: disattivare lo swap.
Con oltre 2 GB di memoria libera non mi aspetto problemi di sorta, l’hypervisor ed i pochi servizi in esecuzione non avranno mai necessità superiori.
Ma è comunque una soluzione pericolosa da non utilizzare assolutamente in server in produzione.
Il sistema gira senza paging da un paio di settimane e le prestazioni delle macchine virtuali sono tornate ad un buon livello, ma vorrei che ci fosse un modo meno rischioso per ottenere lo stesso risultato.
Lasciando per una volta da parte l’ordinario lavoro di sysadmin, ecco un progettino realizzato in collaborazione con Ricky (un mio collega dell’ufficio tecnico) che ha curato il design della parte meccanica.
Si tratta di un robot industriale a due assi che ha il compito di distribuire la pasta sigillante sui carter dei nostri nuovi motori della serie 1200 in fase di preassemblaggio.
La macchina è in grado di lavorare con precisione ben 6 pezzi contemporaneamente e consente un notevole risparmio, oltre che sulla Continue reading »
E’noto che il sistema documentale Alfresco è stato uno dei primi ad implementare CMIS.
Per chi non lo sapesse, CMIS (Content management interoperability service) è un protocollo standard di interscambio di dati documentali.
In teoria conoscendo tale protocollo è possibile interfacciarsi con tutti i sistemi che lo supportano e quindi, per esempio, effettuare operazioni sugli oggetti contenuti (per la maggior parte documenti o cartelle) quali modifica degli attributi, download, upload etc. etc.
Dovendo affrontare una migrazione ho immaginato che la strada più facile per trasferire il contenuto dal vecchio sistema documentale al nuovo fosse appunto l’utilizzo di CMIS.
Mettendomi all’opera mi sono subito scontrato con un problema: alcune caratteristiche del documento in Alfresco non sono definite come “properties”, ma come “aspects” (aspetti). E non sono caratteristiche trascurabili!
Parliamo, ad esempio del titolo (title) e della descrizione (summary).
Senza riuscire a trasferire tali caratteristiche sarebbe stato inutile iniziare la migrazione.
Dovendo inserire le consuete animazioni natalizie in alcuni siti, mi sono scontrato con il fatto che la maggior parte di quelle disponibili sono in formato SWF.
In genere evito di utilizzare il formato FLASH optando, ove possibile, per l’HTML5.
Avevo sentito parlare di Google Swiffy, ma non l’avevo mai provato.
Si tratta di un progetto attivo da poco più di un anno il cui intento è quello di trovare una soluzione per visualizzare contenuti FLASH sui dispositivi per i quali non esiste un plugin apposito come per esempio iphone, ipad e quelli dotati delle recenti versioni di Android.
Il progetto ha già dato buoni frutti ed esiste un’ utility online che consente di convertire direttamente un file .SWF fornendo in uscita il codice HTML5 corrispondente.
Ho provato a caricare diverse animazioni in formato FLASH ed il risultato è sempre stato ottimo.
Potete trovarne un’esempio qui: http://us1.go2net.it/robot (ho solo aggiunto poche linee di javascript per far muovere il robot da destra a sinistra).
Ho testato l’animazione con diversi tra i browser più recenti senza riscontrare problemi di compatibilità.
E’ di ieri l’atteso annuncio del rilascio di Samba 4.0.
La nuova versione è talmente compatibile con active directory da supportare tutte le versioni di MS Windows, compresa l’ultima rilasciata poche settimane fa.
Secondo le release notes dovrebbe essere possibile configurare il server come domain controller principale e gestire group policy eroaming profiles.
Sicuramente una soluzione interessante in realtà aziendali con budget ristretti, ma professionalità IT di buon livello.
Visto che qualche burocrate mi obbliga a farlo, ti avverto che questo sito raccoglie dati statistici sulla navigazione mediante cookie installati da questo sito e da terze parti autorizzate rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Cliccando sul seguente pulsante, continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente sfogliando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.
OK! riempimi pure di cookie!