Mag 172012
 

Chi ha provato a mantenere una rete di PC sa che quando il numero dei computer raggiunge la doppia cifra la faccenda si fa molto impegnativa.

Le difficoltà crescono in maniera esponenziale con il numero. Per esempio mantenere il software aggiornato, requisito fondamentale per la sicurezza,  diventa difficile quando non si sa esattamente cosa sia installato su ogni macchina.

Giunge quindi il momento di dotarsi di strumenti opportuni. Il mercato ne offre un’ampia scelta. Alcuni prodotti sono gratuiti e di questi alcuni sono opensource.

Vista la mia propensione naturale per questa categoria ho pensato di dare uina chance a OCSINVENTORY-NG che sta per OCS next generation inventory.

Parlare di questo prodotto come un semplice software di inventario di rete è riduttivo e ne sminuisce quelle che sono le effettive potenzialità.

Infatti, oltre che per avere un inventario sempre aggiornato (ed interrogabile) del software e dell’hardware della vostra azienda, è un utilissimo strumento per il deployment del software stesso. E’ possibile pacchettizzare i software da installare/aggiornare su uno o più PC e attivare l’installazione. Non resta che attendere il termine delle operazioni e analizzare il report riguardante il numero delle installazioni (in notifica/in corso/riuscite/fallite) con il dettaglio del singolo PC.

Per concludere, altra caratteristica fondamentale, si tratta di un prodotto multipiattaforma. Ad oggi si possono inventariare macchine windows, linux, mac OS. A breve anche Android.

Ma veniamo ora alla prova su strada. Continue reading »

Mag 092012
 

Utonta: Buongiorno, oggi non mi funziona bene il mouse

IO: Ok te lo vengo a cambiare

Utonta: Grazie ti aspetto!

Attraverso tutta l’azienda con il mouse USB nuovo di zecca, mi infilo sotto il tavolo, scollego, ricollego quello nuovo, lo provo. Sembra tutto OK.

IO: Ok è tutto a posto ore. Buona giornata.

Passano 10 minuti….

Utonta: mi sa che anche questo ha qualcosa che non va. SI comporta come quello vecchio: quando clicco sul tasto di invio della posta il messaggio non parte…..

IO: @##[@@[++§ (mentre recupero dalla cassetta dei rottami il vecchio mouse appena smaltito)………..

Morale della favola

  1. diffidate sempre degli utonti quando fanno loro stessi la diagnosi del problema.
  2. gli utonti non finiranno MAI di stupirci ed, in un modo o nell’altro, di indurci in errore 🙂
Mag 042012
 

Ammetto di essere un accanito sostenitore di VMWARE.

Da anni ho l’occasione di utilizzare in ambito aziendale soluzioni basate su ESXi4.x e 5.x e di apprezzarne la flessibilità e la robustezza.

Il fatto che tali prodotti siano anche offerti con un licensing gratuito (e senza grosse limitazioni funzionali) li rende ancora più attraenti.

Ma non è nel mio carattere fossilizzarmi su un’unica (seppur buona) soluzione.

L’occasione per scatenare la mia voglia di sperimentare qualche alternativa è giunta quasi un anno fa quando una piccola fumata grigia ha posto fine alla travagliata esistenza del mio server domestico.

Dovendo procedere con ristrutturazione forzata del network casalingo ho deciso di impegnare un budget non superiore ai 200 euro.

Impresa non facile visto che le esigenze, cresciute con gli anni insieme alla famiglia ed ai bimbi che hanno bisogno di un accesso “sicuro” ad internet, erano degne del CED di una piccola/media azienda:

  • rete sezionata in 3 sottoreti: WAN, DMZ, e LAN
  • firewall appliance con proxy sicuro (filtro dei contenuti/antivirus)
  • 2 server LINUX in DMZ per la parte web ed altre cosette
  • centralino VOIP in DMZ
  • server di storage in LAN  per condivisioni varie
  • possibilità di installare nuovi server e desk al volo per test.

Il budget è stato interamente dedicato all’acquisto di una mainboard con processore dual-core  64 bit e 8 GB di ram. Il tutto è stato assemblato in un case di recupero insieme ad un disco da 2TB tolto da un unità USB distrutta e 3 schede di rete dalla cassetta dei ferri vecchi….

Provare ad installare VMWARE su un accrocchio del genere sarebbe stato tempo perso!

Per far girare windows (quando serve…)  sulla mia workstation Ubuntu, ho da tempo sostituito VMWARE  con KVM/QEMU e, alla luce di questa positiva esperienza,  ho voluto provare a cimentarmi con un’ installazione server decisamente più impegnativa, ma potenzialmente risolutiva per il mio problema domestico.

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