Mi è stato chiesto di trovare il modo di fornire una reportistica (anche via WEB) sull’andamento della produzione dei diversi campi fotovoltaici installati in azienda e mi sono così scontrato per la prima volta con il MODBUS su RS485.
Infatti i contatori piombati collegati all’uscita degli inverter sono compatibili con il protocollo di cui sopra.
Dovendo memorizzare i dati di produzione e visualizzarli in tempo reale la scelta è caduta ovviamente sul flessibilissimo ambiente LAMP e per semplicità ho deciso di utilizzare direttamente il nostro server intranet che ne è già provvisto.
Per connettermi al bus RS485 nel quadro elettrico che è distante dalla sala CED ho utilizzato un collaudatissimo MOXA Nport collegato alla rete IP e configurato con i suoi driver LINUX (sempre disponibili ed aggiornati sul sito del produttore). Continue reading »
Non sono solito fare pubblicità gratuitamente, ma a fronte di numerose esperienze con noti brand che fanno di tutto per esimersi dalle loro responsabilità rendendo virtualmente impossibile avvalersi del diritto di garanzia, mi sembra opportuno dare il giusto riconoscimento a chi fornisce un’assistenza post-vendita assolutamente impeccabile.Continue reading »
Da diverso tempo monta la polemica sulla decisione di Microsoft di certificare per Windows 8 solo i PC dotati di UEFI secure boot.
Per chi non lo sapesse si tratta di un’ interfaccia tra il BIOS ed il sistema operativo atta ad impedire il BOOT di qualsiasi dispositivo sprovvisto di firma digitale.
Questo è ovviamente visto da molti come l’ennesimo tentativo di Microsoft di limitare la libertà dell’utente, impedendogli di fatto l’utilizzo di sistemi operativi diversi da Windows.
Per fare un esempio le attuali distro LINUX live non potrebbero essere avviate su un PC dotato di questo dispositivo se non disattivandolo (operazione non alla portata di tutti).
UTENTE disperato al telefono: Aiuto mi si è girato il monitor!!!
IO (bastardo): prova a rigirarlo. Visto che non puoi più appoggiarlo sul basamento, usa qualcosa per tenerlo fermo….
……….
Forse non tutti sanno che: in Windows XP esistono 2 shortcuts che consentono di girare la visualizzazione. Possono essere utili nel caso si possieda uno dei rarissmi monitor che ruotano sul basamento e si voglia leggere con facilità documenti di testo (verticali per loro natura).
Le combinazioni di tasti sono le seguenti:
CTRL + ALT + frecce (a seconda dell’orientamento desiderato)
ALT GR + frecce
Soprattutto la seconda può essere attivata accidentalmente appoggiando una mano sulla tastiera scatenando così il panico dell’utente.
Nei S.O. più recenti lo shortcut è stato disattivato.
Possono anche essere utili nel caso si voglia fare uno scherzo bastardo ad un collega rompiballe 🙂
Utonta: Ciao, purtoppo sono tornata dalle ferie e non mi parte più il PC. Ho già controllato tutti i cavi e sembra tutto a posto, ma proprio non parte.
Lancio uno sguardo sconsolato ai monitor del mio PC che al ritorno dalle ferie non parte ed ha il disco principale in FSCK. Oggi non è giornata (cazzo, ma chi le ha inventate le ferie????)
IO: Ok vengo a dare un’occhiata.
Attraverso tutta l’azienda e giungo finalmente al PC che “non parte”. Odo subito un rumore di ventole sospetto. Guardo sotto il tavolo e vedo il PC… acceso!.
IO: Hai per caso provato ad accendere il monitor?
Utonta: E’ sempre acceso
Click!
Utonta: OOPS……. era quello??
IO: …………… 🙁
Come già detto, il bello degli utonti è che non finiranno MAI di stupirci.
L’incubo è inizia con l’arrivo dei 5 scatoloni contenenti i nuovi PC desk I5 quad core di un notissimo brand.
Dopo avere disimballato il primo lo metto sul banco prova e lo accendo. Inizio subito a rispondere ad alcune semplici domande di rito.
Si sono Italiano.
No, non voglio registrare il prodotto.
Si so che così facendo mi perdo un sacco di opportunità.
Si sicuramente lo farò in seguito (l’opzione MAI non è neppure contemplata)…
No non voglio attivare Morton insecurity.
No non voglio farlo neppure in seguito.
Si lo so che sono uno sciagurato e mi espongo a rischi incalcolabili, ma la mia azienda ha scelto un altro prodotto…..
Finalmente, dopo aver deciso il nome del PC e il nome utente principale, ecco la schermata di avvio.
E di nuovo… No non me ne frega nulla di avere assistenza e prompt di richiesta che escono all’improvviso per sconcertare l’utente…..
Chi ha provato a mantenere una rete di PC sa che quando il numero dei computer raggiunge la doppia cifra la faccenda si fa molto impegnativa.
Le difficoltà crescono in maniera esponenziale con il numero. Per esempio mantenere il software aggiornato, requisito fondamentale per la sicurezza, diventa difficile quando non si sa esattamente cosa sia installato su ogni macchina.
Giunge quindi il momento di dotarsi di strumenti opportuni. Il mercato ne offre un’ampia scelta. Alcuni prodotti sono gratuiti e di questi alcuni sono opensource.
Vista la mia propensione naturale per questa categoria ho pensato di dare uina chance a OCSINVENTORY-NG che sta per OCS next generation inventory.
Parlare di questo prodotto come un semplice software di inventario di rete è riduttivo e ne sminuisce quelle che sono le effettive potenzialità.
Infatti, oltre che per avere un inventario sempre aggiornato (ed interrogabile) del software e dell’hardware della vostra azienda, è un utilissimo strumento per il deployment del software stesso. E’ possibile pacchettizzare i software da installare/aggiornare su uno o più PC e attivare l’installazione. Non resta che attendere il termine delle operazioni e analizzare il report riguardante il numero delle installazioni (in notifica/in corso/riuscite/fallite) con il dettaglio del singolo PC.
Per concludere, altra caratteristica fondamentale, si tratta di un prodotto multipiattaforma. Ad oggi si possono inventariare macchine windows, linux, mac OS. A breve anche Android.
Utonta: Buongiorno, oggi non mi funziona bene il mouse
IO: Ok te lo vengo a cambiare
Utonta: Grazie ti aspetto!
Attraverso tutta l’azienda con il mouse USB nuovo di zecca, mi infilo sotto il tavolo, scollego, ricollego quello nuovo, lo provo. Sembra tutto OK.
IO: Ok è tutto a posto ore. Buona giornata.
Passano 10 minuti….
Utonta: mi sa che anche questo ha qualcosa che non va. SI comporta come quello vecchio: quando clicco sul tasto di invio della posta il messaggio non parte…..
IO: @##[@@[++§ (mentre recupero dalla cassetta dei rottami il vecchio mouse appena smaltito)………..
Morale della favola
diffidate sempre degli utonti quando fanno loro stessi la diagnosi del problema.
gli utonti non finiranno MAI di stupirci ed, in un modo o nell’altro, di indurci in errore 🙂
Ammetto di essere un accanito sostenitore di VMWARE.
Da anni ho l’occasione di utilizzare in ambito aziendale soluzioni basate su ESXi4.x e 5.x e di apprezzarne la flessibilità e la robustezza.
Il fatto che tali prodotti siano anche offerti con un licensing gratuito (e senza grosse limitazioni funzionali) li rende ancora più attraenti.
Ma non è nel mio carattere fossilizzarmi su un’unica (seppur buona) soluzione.
L’occasione per scatenare la mia voglia di sperimentare qualche alternativa è giunta quasi un anno fa quando una piccola fumata grigia ha posto fine alla travagliata esistenza del mio server domestico.
Dovendo procedere con ristrutturazione forzata del network casalingo ho deciso di impegnare un budget non superiore ai200 euro.
Impresa non facile visto che le esigenze, cresciute con gli anni insieme alla famiglia ed ai bimbi che hanno bisogno di un accesso “sicuro” ad internet, erano degne del CED di una piccola/media azienda:
rete sezionata in 3 sottoreti: WAN, DMZ, e LAN
firewall appliance con proxy sicuro (filtro dei contenuti/antivirus)
2 server LINUX in DMZ per la parte web ed altre cosette
centralino VOIP in DMZ
server di storage in LAN per condivisioni varie
possibilità di installare nuovi server e desk al volo per test.
Il budget è stato interamente dedicato all’acquisto di una mainboard con processore dual-core 64 bit e 8 GB di ram. Il tutto è stato assemblato in un case di recupero insieme ad un disco da 2TB tolto da un unità USB distrutta e 3 schede di rete dalla cassetta dei ferri vecchi….
Provare ad installare VMWARE su un accrocchio del genere sarebbe stato tempo perso!
Per far girare windows (quando serve…) sulla mia workstation Ubuntu, ho da tempo sostituito VMWARE con KVM/QEMU e, alla luce di questa positiva esperienza, ho voluto provare a cimentarmi con un’ installazione server decisamente più impegnativa, ma potenzialmente risolutiva per il mio problema domestico.
Seagate ha recentemente dato l’annuncio di avere superato la vera e propria pietra miliare di 1 Terabit per pollice quadrato di densità di registrazione.
Si tratta di una delle prime applicazioni della tecnologia HAMR.
Questo potrebbe portare nel prossimo decennio alla realizzazione di hard disk commerciali con capacità dell’ordine dei 60 TB.
Il supporto magnetico riguadagnerà distanza sulla memorizzazione allo stato solido?
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